E’ divertente osservare le reazioni delle persone al termine hacker perché sembra che il costume popolare si sia fermato ben prima del secolo odierno. Accennare agli hacker, complici film non del tutto realistici, porta la gente a pensare a tizi un po’ sfigati, che sanno tutto di computer, che entrano in qualsiasi sistema, che vanno e vengono dalla NASA e dalle banche. Criminali, che vivono in scantinati, sempre online e senza vita sociale. Quando spiego a qualcuno che gli hacker possono non sapere nulla di programmazione, che sono persone normali, che non vivono collegati a un computer, vengo guardato in modo incredulo. Quando aggiungo che essere hacker è un atteggiamento mentale, mi additano come eretico. Eppure, la definizione di hacker non fa riferimento a specifiche capacità informatiche ma a qualcuno che affronta qualcosa superando le limitazioni che gli vengono imposte in modo non conforme, sfruttando al massimo le sue capacità di pensiero laterale. L’hacker è semplicemente qualcuno che va oltre la copertina, qualcuno che osserva l’interno di un sistema, lo legge tra le righe, lo interpreta usando piani di lettura differenti dalla massa: fare a pezzi un oggetto, identificarne i problemi, segnalarli. Inventare soluzioni quando altri non hanno nemmeno pensato al problema. La maggior parte dei miei amici è concorde nel dire che queste sono “cose da hacker” eppure nessuna di queste ha a che fare direttamente con l’IT. Esiste un hacker in ogni essere umano e basta un minimo sforzo per farlo uscire. Il semi sconosciuto Einstein che negava le teorie di Newton, Frank Lloyd Wright che decise di costruire una casa su una cascata e si scontrò con tutti i suoi colleghi, Walt Disney che si inventò una cinepresa a piani multipli per creare Biancaneve. Oltre a loro, mille altri uomini e donne, spesso sconosciuti, si sono scontrati con le idee che li circondavano, facendosi largo grazie alla determinazione, alle capacità di analisi, all’atteggiamento mentale. Persone che, a loro tempo, sono state definite sovversive, irresponsabili, avventate.