Tutti usiamo l’espressione “Navigare in rete”, ma com’è nata? “Navigare in rete” è la traduzione di surf the internet, utilizzata per la prima volta da Jean Armor Polly nel 1992, bibliotecaria universitaria e scrittrice di articoli sulla sicurezza del web.
Dovendo dare un titolo a un suo articolo sull’utilizzo di internet, gli serviva qualcosa che colpisse il lettore: «Ho valutato molte possibili metafore. Volevo qualcosa che esprimesse il divertimento che avevo avuto su Internet, oltre a sottolineare l’abilità e, sì, la resistenza necessaria per usarlo bene. Avevo anche bisogno di qualcosa che potesse evocare un senso di casualità, caos e persino pericolo. Volevo qualcosa legato al mondo marino, simile a una rete (net in inglese, ndr), nautico. A quel tempo stavo usando un tappetino per mouse della Biblioteca di Apple a Cupertino, in California, che raffigurava un surfista su una grande onda, con la scritta “Information Surfer”. “Eureka”, dissi, e avevo la mia metafora».
Il suo articolo, all’epoca, ebbe un successo straordinario: in 14 ore fu scaricato ben 500 volte (un numero straordinario di download per quei tempi). E la sua metafora continua ad essere utilizzata ancora oggi.