Sembra fantascienza ma è proprio così: in futuro, con la diffusione sempre crescente di arti e dispositivi artificiali installati nei nostri corpi il pericolo più grande potrebbe essere rappresentato dai neurohacker, ovvero gli hacker del cervello.
A lanciare l’allarme e Tadayoshi Kohno, esperto in sicu rezza dell’università di Washington, che studiando le tecnologie utilizzate in alcune attrezzature bio-medicali ha riscontrato gravi problemi di “sicurezza”. “Oggi”. sostiene Kohno, “esistono già alcuni dispositivi, braccia e gambe meccaniche, che possono essere installati nel corpo umano e comandati tramite le reti neurali del cervello, per non parlare dei sistemi di visione digitale che permettono di far riacquistare la vista in alcuni casi di cecità”. Queste tecnologie non utilizzano alcun tipo di sistema di sicurezza contro eventuali “hacker” un pericolo remoto oggi, ma sicuramente più probabile e minaccioso tra una decina di anni”. Perché quindi non correre ai ripari fin da subito?