Si, sono circa 6.500 e, come si intuisce dall’eleneo reperibile sul sito dell’Osservatorio Censura (https://censura.bofh.it/elenchi.html), sono soprattutto siti specializzati nella vendita non autorizzata di capi di abbigliamento, accessori e farmaci che utilizzano abusivamente nel dominio il nome di un marchio famoso. Poi ci sono i cosiddetti file locker e i portali di link che permettono di scaricare film e musica illegalmente. E un discreto numero di siti di annunci personali e di escort, e di siti dal contenuto pornografico.Nell’elenco appaiono infine alcuni siti responsabili di propaganda antisemita e un paio di blog, rei di aver pubblicato articoli diffamatori: il caso più famoso è quello di Valentino, primo sito italiano per cui un PM ha intimato a tutti i provider di inibire l’accesso per diffamazione ai danni di un deputato. A chiedere che un sito venga oscurato sono di solito i tribunali, e quasi sempre il sito diviene irraggiungibile solo agli utenti italiani.