Per quanto venga spesso tratteggiato come un luogo “oscuro” e pericoloso frequentato dalla peggiore feccia dell’underground telematico, la darknet di Tor è in realtà molto meno losca di quanto si creda: stando alle ultime informazioni fornite da Roger Dingledine, uno dei creatori del progetto, gli hidden service con una qualche utilità pratica non superano qualche migliaio di unità. La lista di chi usa la rete a cipolla è potenzialmente infinita e include giornalisti, agenti sotto copertura, uomini d’affari o anche utenti comuni, oltre ovviamente ai cyber-criminali che si avvantaggiano dell’anonimato per portare avanti i loro traffici illegali. Lo strumento di accesso privilegiato alla darknet è il Tor Browser (https://www.torproject.org/index.html.en), client basato su Firefox (ESR) che integra tutto il necessario per navigare attraverso la rete a cipolla. Altre implementazioni includono il client di messaggistica Tor Messenger (non più supportato dagli sviluppatori), applicazioni di terze parti per Android (Orbot) e altro ancora. Tor è la darknet più attivamente sviluppata e la più utilizzata in assoluto, e ha sicuramente raggiunto un livello di maturità che ne facilita l’adozione da parte di qualsiasi tipologia di utente. Il punto di forza della darknet è anche il suo svantaggio principale, vale a dire la capacità di funzionare al meglio soprattutto come proxy per la navigazione sicura sul Web in chiaro.