La diffusione dei supporti ottici digitali, DVD e Compact disc, si è fortemente consolidata negli ultimi anni sia nel settore professionale che in quello di consumo domestico, superando ben oltre 550 milioni di supporti ottici venduti in tutto il mondo per un fatturato di oltre 20 miliardi di dollari.
L’attività normativa nell’ambito del salvataggio dei dati informatici su supporti ottici ha avuto inizio nel 1983 in occasione del seminario Optical data Storage. Nei due anni successivi ha avuto vita il primo comitato tecnico ISO, la cui azione normativa era volta ad offrire una progettazione dei supporti che rispondessero sia alle elevate capacità di trasferimento dati, quanto alla longevità dei supporti stessi. La crescita nella domanda di archiviazione digitale dei dati, ha inciso considerevolmente nell’attività di ricerca del comitato tecnico, attento nel trovare un valido protocollo per determinare la vita utile dei dati archiviati nei supporti ottici di consumo.
Le prescrizioni della norma ISO/IEC 29121:2009 consentono di selezionare i DVD a seconda della loro longevità. Ad oggi la vita media di un supporto ottico è di 30 anni, ma in taluni casi, in assenza di una progettazione che ne preveda anche il ciclo vitale, la durata potrebbe anche essere inferiore ai 2 anni. Pertanto, nonostante le industrie abbiano prodotto supporti con una garanzia di durata di circa 40 anni, le unità disco in generale non sono ancora pronte a soddisfarne i requisiti.
L’attività normativa è instradata quindi in un processo che va di pari passo con l’avanzamento della tecnologia al fine di poter predisporre e stimare la vita utile dei dischi ottici. A questo punto vi è l’imbarazzo della scelta per andare ad analizzare i diversi ambiti a rischio di precarietà di conservazione documentale e di condotte illegittime nel trattamento degli stessi. Potremmo prendere in esame la conservazione della posta certificata (PEC), come pure le copie delle fatture Elettroniche.