Mentre in Italia ferve il dibattito sui pagamenti elettronici, in Svezia oltre 3000 persone hanno dei microchip sotto la pelle.
L’obiettivo è non rischiare di dimenticare portafoglio, carta di credito, carta d’identità oppure chiavi elettroniche, riducendo tutte queste cose a un piccolo circuito integrato impiantato tra l’indice e il pollice della loro mano.
l processo di inserimento di questi dispositivi è piuttosto semplice: un operatore prende e tira verso l’alto la pelle tra indice e pollice (come un pizzicotto), e con una sorta di siringa innesta il microchip.
Al momento non abbiamo leggi per normare un fenomeno come il biohacking, quindi le attività connesse – pur non avendo l’approvazione della Food and Drug Administration – non sono né legali, né illegali.